Consigli per la lettura – Solo le montagne non si incontrano mai


le montagne non si incontranoAutore: Laura Boldrini
Editore: Rizzoli
Collana: Saggi
ISBN: 17063647
Anno di prima edizione:  2013

Chi sono gli immigrati?
Chi abita l’Africa?
Chi è questa gente?
Come vive?
Cosa vuole?
Cosa sogna?
Qual è la sua storia?

A non molti chilometri da noi, a Piazza Armerina, ci sorride una di queste storie; una di quelle poche storie reali che hanno avuto il lieto fine.

Nel ’91, molti somali scapparono dal proprio Paese, minacciati dalla guerra in corso. Mahad si rifugiò in Kenya e da lì non si è mai più mosso (i rifugiati vivono in villaggi-campo da cui non si possono allontanare).

La moglie muore e rimane con due figlie piccole. La più grande, Murayo, è ammalata. Riesce a portarla in un ospedale di soldati italiani, allora in istanza in Kenya; qui la curano per mesi, finché non sono richiamati d’urgenza nel proprio Paese.

Un maresciallo italiano non sa cosa fare. Non ha notizie di Mahad e sa che lasciando Murayo in un orfanotrofio morirebbe.

Mahad è stato ferito da una bomba, non può lasciare l’ospedale in cui è ricoverato e non può mandare messaggi. Il maresciallo non ha notizie e non può più restare, allora decide di portarsela con sé in Italia. Quando Mahad riuscirà a tornare all’ospedale, non troverà più nessuno.

Per anni non avrà notizie della figlia, ma non si arrenderà mai. Non abbandonerà la speranza e non smetterà di cercarla (nonostante i molti limiti che incontrerà e i troppi pareri pessimisti che sentirà sul destino della sua bambina).

Non potendo lasciare il campo da rifugiati in cui è costretto a vivere, parla della figlia ad ogni volontario umanitario italiano che giunge nel suo campo, convinto che Murayo sia ancora viva e che gli italiani non l’avrebbero mai abbandonata per strada e senza cure.

Il maresciallo intanto si prende cura di Murayo e, dopo non poche difficoltà, riesce ad adottarla.

Dopo quattordici anni, Murayo (ormai grande e universitaria) e la madre italiana, vedono a Chi l’ha visto? una sua foto; si riconosce e riconosce Mahad che la cerca ancora…

“Solo le montagne non si incontrano mai” è la storia d’amore di due padri di nazionalità diverse, raccontata da Laura Boldrini, che si è occupata del ricongiungimento, accompagnando Murayo a riabbracciare il padre in Kenya e a rasserenarlo: la sua bimba è sana e felice. È stata cresciuta nei migliore dei modi…

A Mahad non importa che la cultura di Murayo adesso sia tanto distante dalla propria, ringrazia il maresciallo italiano per averla accolta con sé, per averla amata e per averle dato un futuro.

Quante storie giungono in Italia?
Quante ne vengono ignorate?
Chi ci abita?
Che tipo di persone siamo?
Come viviamo?
Cosa vogliamo?
Chi vogliamo essere: gli accoglienti o gli inospitali?
Due padri che creano il futuro di un figlio o due che si litigano il suo possesso e percorso?
Un ponte tra nazionalità diverse o il muro di una civiltà omologata?

Consiglio il romanzo a chi pensa che gli immigrati giungano da Paesi troppo distanti da noi, per chilometri e cultura, tanto da potersi dire che “sono problemi che non ci riguardano”.

Anche un vicino che soffre nella casa accanto alla nostra, può essere una storia distante da noi, di cui non ci occupiamo… Le storie degli altri ci riguardano, solo se vogliamo che ci riguardino.

Non è la distanza e non è la cultura. Non è il colore e non è la lingua. Siamo solo noi che ignoriamo o che prendiamo coscienza.

Murayo non è l’unica storia che ha cercato il proprio lieto fine. È come le nostre. È come noi.

Rosalia Raineri

Lascia un commento firmandoti con nome e cognome. I commenti sotto pseudonimo non saranno approvati