Ad un bivio


Ogni giorno che passa questi pseudo-governanti del passato, del presente e del futuro, agiscono come sicari del nostro presente (il nostro futuro lo hanno quasi mortalmente ferito, ora nel loro mirino c’è anche il nostro presente). Oltre che colpirci con anni di malgoverno, che si perpetua anche nel futuro, ci colpiscono spietatamente anche con le loro parole, che risultano mostruosamente inascoltabili come lo è un plotone di esecuzione.

Al popolo ormai, di fronte ad una raffica di parole micidiali, che feriscono le intelligenze e urtano le sensibilità e le coscienze, quasi non resta altro che alzare bandiera bianca e arrendersi, oppure coprirsi le orecchie e urlare: ”State zitti per favore!!! Abbiate pietà di noi!!!”

Anche queste sono parole dure e graffianti, che forse feriscono non solo chi le legge, ma anche chi le ha scritte, ma credo che rappresentino tutta la frustrazione di un popolo che assiste da anni, inerme ed impotente, di fronte alle pantomime tragicomiche di un potere autoreferenziale, incapace di provare un minimo senso di empatia o pietà nei confronti di una moltitudine che soffre, non solo materialmente, ma anche moralmente.

Ma nonostante queste parole, vorrei davvero che non fosse giunta l’ora di un’immane tragedia, in cui un popolo, con le spalle al muro, deve scegliere tra alzare la bandiera bianca e lasciare che tutto vada in malora, o imbracciare le armi (quelle vere stavolta, non le parole), L’altra alternativa, ancora più tragica, sempre in agguato nella nostra storia, è la tentazione di azzerare tutto con il ritorno ad esperienze autoritarie del passato, tutte scelte tragiche queste, per nulla da auspicare.

Io spero ancora che il potere ritrovi la propria lungimiranza, ma soprattutto la pietà, rinunciando al proprio egoismo e all’autoreferenzialità, ma anche alle armi micidiali delle parole, per non distruggere gli argini sempre più fragili dentro cui scorre la strada che porta ad un cambiamento democratico, non violento e meno doloroso, a favore di una moltitudine già sofferente da decenni, che non aspetta altro che essere riscatta.

Marcello Mozzicato

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