Pensiero Canicattinese: Creativamente


Desideravo fortemente evitare di parlare di Creativamente, per una serie infinita di ragioni, non ultima quella che sono di parte, e forse anche un pò invidioso.

E’ difficile descrivere un evento, che sento quasi mio, e mi ricorda tanto il passato. Creativamente è un “ritorno al futuro”, perchè nasce, si concretizza nell’ambito complicato e rischioso della passione, tipica del passato, inevitabilmente e stranamente vive nel presente, ibrido, incolore, ma nello stesso tempo è futuro, che per sua natura è prospero, sorridente.

Creativamente di Pensiero Canicattinese, mette realmente in mostra le migliori espressioni di questa nostra città. Una città, Canicattini, incapace di creare un suo pensiero, ma attenta soltanto ad omologarsi nell’unica direzione che conosce, quella di distruggere. Capace da sempre ed esclusivamente ad uniformarsi con la massa dominante, un po’ per pigrizia, un po’ per paura. Incapace di avere un proprio pensiero pubblico. Incapace, il canicattinese, di vivere di vita propria, di concedersi una qualche speranza di creare, di cambiare quello stato delle cose che, solo a parole, non piace a nessuno.

Canicattini, non è creativa, per un motivo molto semplice, perchè è una città presuntuosa, in cui ognuno è convinto che la colpa della nostra non creatività è degli altri, senza consapevolizzare che basta vivere questa città per un breve periodo, qualsiasi età e conformarsi al pensiero dell’omologazione.

Creativamente di Pensiero Canicattinese, non è un evento, o meglio non è solo un evento ma è un modo di pensare creativo, quello di immaginarsi diversi, di vivere nella diversità, senza alcuna dipendenza da alcuno.

C’è creatività nell’essere schiavi della libertà.

Paolo Giardina

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