Salvatore Raiti: la commemorazione di Libera a Canicattini


Comunicato Stampa del Presidio di Libera “Salvatore Raiti” di Canicattini Bagni

31° ANNIVERSARIO DELLA MORTE PER MANO MAFIOSA DI SALVATORE RAITI

16 Giugno 1982 – 16 Giugno 2013

 

INAUGURATO CON GIOVANNA RAITI IL SINDACO AMENTA,

IL COMANDO CARABINIERI E TANTI CITTADINI ED ASSOCIaZIONI

IL PRESIDIO “SALVATORE RAITI” DI LIBERA CANICATTINI BAGNI

31_ann_raiti-1«Azione da vigliacchi, altro che bravura, uccidere persone inermi, servitori dello Stato, giovani  come Salvatore Raiti o come il giudice Rosario Livatino, è solo da vigliacchi, e noi siciliani ci dovremmo vergognare di nominare la parola mafia».

Così hanno tuonato le parole di don Rosario Pitruzzello, durante l’omelia di ieri della S. Messa delle 19 all’interno di una Chiesa Madre di Canicattini, voluta dal Presidio “Salvatore Raiti” di Libera Canicattini Bagni, in occasione del 31° Anniversario dell’uccisione del giovane carabiniere siracusano Salvatore Raiti, ucciso a soli 20 anni, assieme ai colleghi Silvano Franzolin, Luigi Di Barca e all’autista dell’autovettura per il trasposto dei detenuti, Giuseppe Di Lavore. nell’agguato alla circonvallazione di Palermo durante il trasferimento di un boss mafioso, a cui era diretto l’agguato.

Parole pesanti come mattoni, quelle pronunziate dall’anziano parroco di Canicattini Bagni, che non ha mancato di ricordare il fallito attentato intimidatorio dei giorni scorsi nei confronti del Sindaco Paolo Amenta, in una Chiesa Madre gremita di fedeli, alla presenza di Giovanna Raiti, sorella del giovane carabiniere ucciso il 16 giugno del 1982 a cui è intitolato il  Presidio di Libera, del primo cittadino Amenta, della Giunta e dei Consiglieri comunali, dei  rappresentanti del Comando Compagnia Carabinieri di Noto, del comandante della locale Stazione, maresciallo Sebastiano Pappalardo, dell’Associazione Carabinieri in Congedo, della Polizia Municipale, dei rappresentanti dell’Acipac (l’Associazione Antiracket ed Antiusura di Canicattini), del Coordinamento provinciale di Libera, dell’Officina regionale, di don Francesco Antonio Trapani, e delle tante realtà che danno vita al Presidio “Salvatore Raiti”: dagli scout del Canicattini 1, ai giovani dell’Azione Cattolica, alle Associazioni e alle Imprese sociali, ai tanti singoli iscritti.

E ieri sera, sono stati in tanti a voler essere presenti per ricordare Salvatore Raiti e tutte le inaugurazione_targa_1vittime delle mafie, e  per partecipare all’inaugurazione della targa e della sede di Libera, che il sindaco Amenta e l’Amministrazione comunale hanno voluto assegnare al Presidio, all’interno del Palazzo Comune.

Una stanza al 1°piano, dall’ingresso di via Principessa Jolanda, come ha ricordato il giornalista Gaetano Guzzardo, intervenendo a nome del Presidio prima della fine della S. Messa (chiusa dalla preghiera del Carabiniere letta dal maresciallo Francesco Cianci presidente della locale ANC), già assegnata a suo tempo all’Acipac, l’Associazione Antiracket ed Antiusura di Canicattini, che le due associazioni condivideranno, per poter avviare percorsi comuni di legalità in città e nel territorio.

Sono stati poi Giovanna Raiti e il Sindaco Paolo Amenta a scoprire la targa che segnerà la presenza del Presidio “Salvatore Raiti” a Canicattini Bagni.

«Mi sento, anzi, ci sentiamo tutta la famiglia,  adottati dalla città di Canicattini Bagni – ha detto commossa Giovanna Raiti, che ha ricordato alcuni aneddoti della vita del fratello e del suo grande senso del dovere».

E rivolgendosi al sindaco Paolo Amenta  lo ha esortato a non mollare e non piegarsi alle intimidazioni, guardando sempre alla legalità e al bene comune, quali principi per la sua attività: «Tenga sempre la testa alta e la schiena dritta, noi le saremo sempre vicini».

«Sono queste le cose per cui alla fini ti accorgi che vale la pena operare – ha sottolineato il sindaco Amenta, prendendo la parola  -. È chiaro che non ci piegheremo, nè tantomeno saranno atti come quello messo a segno nei miei confronti e della mia famiglia a farci tornare indietro, rispetto anche ad un bellissimo percorso di legalità che abbiamo intrapreso con Libera e che sono certo, da questa sera, sarà rilanciato nella città e nel territorio anche dalla collaborazione con l’Acipac, che con il Presidio “Salvatore Raiti” condivide il locale che abbiamo messo a disposizione».

A ringraziare ancora una volta tutti gli intervenuti e a rilanciare l’impegno di Libera a Canicattini Bagni, in particolare nei confronti delle giovani generazioni, dei ragazzi, partendo dalle scuole, è stato infine il giovane musicista jazz, Loris Amato.

A chiudere la serata, la benedizione dei locali da parte di don Rosario Pitruzzello.

Un pensiero su “Salvatore Raiti: la commemorazione di Libera a Canicattini

  1. Cara,cara Signora Giovanna Raiti, credo di capire il suo dolore . E sono anche completamente indignato. L’ulteriore ferita inferta dalla Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana,con la sua esclusione dalla cerimonia proprio nella scuola intitolata a suo fratello, vittima della mafia , è stato un’atto ignobile. E ignobile è chiunque l’abbia attuata o trovi oggi scusanti assurde per una tale mancanza. Lo Stato le ha mancato gravemente di rispetto . Perciò io le chiedo scusa per la mia piccola parte. Mentre le scusanti proferite dall’attuale Presidente del Consiglio ” non sapevo” mi rendo conto che siano addirittura un’aggravante. Immagino suoni al suo cuore come un ” non ce ne siamo interessati perché abbiamo altro da fare ” . Insomma, si sono appropriati del nome della vittima e l’hanno utilizzato, per ignavia, estromettendo addirittura i parenti che piangono e piangeranno per sempre quella mancanza. Perciò rabbia, dolore e vergogna sono oggi i miei sentimenti di concittadino, accompagnati da un senso di impotenza e inadeguatezza verso di lei.Non ho modo di risarcirla se non con questa lettera.Ma prima deve venire lei ed i suoi congiunti. La prego perciò di tener presente che noi italiani buoni non siamo quelli che stavano in quella scuola, ad eccezione ovviamente dei bambini. Tutti noi stavamo fuori, con lei. E sono certo che mio nonno, Alcide De Gasperi, era li fuori con lei.
    L’abbraccio di tutto cuore e, mi creda, con sincera commozione
    Paolo Catti De gasperi

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