La favola: “Il mito dell’arrotino“


Prefazione

Ho letto una storiella veramente interessante, che ho adattato, e potrebbe intitolarsi “Il mito dell’arrotino“ metafora perfetta per descrivere il contesto politico canicattinese.

Racconto

Un sarto, per tagliare un pezzo di stoffa utilizzava una forbice non affilata, per cui anzichè due minuti, ci metteva due ore a lavorarla, e per fare un vestito, non 4 giorni, ma due settimane. Nei pressi dell’artigiano, si recò un “saggio“, non uno di quelli nominati da Napolitano, ma uno sapiente di esperienza, il quale disse al sarto: “Scusa, ma ti conviene affilare la forbice, ci stai un attimo poi a tagliare“, il sarto rispose: “Ma se non ho il tempo per fare il mio lavoro, mi metto pure ad affilare la forbice“.

Morale

Ebbene, noi stiamo facendo la fine del sarto; tradotta la metafora, vuol dire che disponiamo di “attrezzi“ della politica non adatti per risolvere i problemi, e anzichè affilare l’attrezzo, imperterriti perseveriamo a farci del male.

L’unico “attrezzo“ della politica è la politica, non è un gioco di parole, la politica è l’arte di discutere con apertura mentale e senza preconcetti, al fine di risolvere problemi comuni, quindi per fare la politica occorre la politica.

C’è

Oggi nella nostra città esistono due protagonisti nella politica, una maggioranza che decide cosa fare, ed una minoranza che si oppone. Noi, i cittadini, siamo soltanto il pubblico passivo e pagante.

La politica si è ridotta esclusivamente ad uno scontro verbale tra fazioni contrapposte. Non esiste un confronto sui problemi, o meglio i problemi diventano il pretesto per lo scontro.

Non c’è un partito, non c’è un movimento, non c’è un luogo, non c’è possibilità di esprimersi, se non in forma individuale, da cani sciolti, in maniera autonoma, oppure entrare nei meandri di gruppi precostituiti, con posizioni definite di esclusiva contrapposizione.

Manca

Manca il “saggio“ del mito, colui che propone, che protesta, che pressa, che pensa, che discute, che convince, che si lascia convincere, che sogna, che fantastica, che elabora, che .. .

“Il saggio“ non è un individuo, non è una sola persona, ma tanti individui, tante persone.

Il saggio, “è“ i canicattinesi.

Quest’assenza determina individualismo, non solo nella politica, ma soprattutto tra i cittadini, che cercano la politica solo per risolvere il proprio problema personale, che come tale è contrapposto a tutti gli altri problemi personali.

Cosa fare

La politica è importante per tutti, per ognuno di noi. Non possiamo fare a meno della politica, intesa come sopra.

Quindi, sempre in senso metaforico, affiliamo gli attrezzi, confrontiamoci sugli argomenti e facciamo, per noi stessi, dei bellissimi vestiti a misura.

Conclusione

Facciamo la politica con la politica, altrimenti non facciamo politica ma ci facciamo del male.

Paolo Giardina

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