Cittadinanza onoraria


Da un mese a questa parte, abbiamo un altro fratello.

Lui non è nostro fratello perché è nero o perché ha vissuto l’inferno in terra, lui è nostro fratello perché è un essere umano. È nostro fratello perché, quando l’abbiamo conosciuto, quando gli abbiamo parlato, i suoi occhi ci hanno raccontato la sua vita.

È nostro fratello perché è voluto tornare con il sorriso nel paese in cui gli è stata negata la libertà; ha parlato con i suoi abitanti, ringraziandoli e sentendosi parte di loro.

Bakari ha continuato a frequentare Canicattini ed è a Canicattini che, dopo averla persa, ha ritrovato la speranza di poter vivere dignitosamente.

Durante il Consiglio Comunale, sotto richiesta di IntegriAMIAMOCI, il Sindaco Amenta ha esposto l’iniziativa volta a conferire la cittadinanza onoraria a Bakari (è possibile sentire la discussione a partire la minuto 11:18 del filmato in fondo al post).

Secondo qualcuno, questo sarebbe stato un modo per poter riscattare il paese dagli occhi dell’opinione pubblica, dicono che non abbiamo fatto una bella figura come paese.

Per noi invece sarebbe stato un puro gesto di fratellanza, sarebbe stato accoglierlo nella nostra grande famiglia, sarebbe stato come dare il semplice benvenuto nella nostra comunità a Bakari.

Il Consigliere Cascone , con il vano tentativo di innalzare un castello fatto di spiegazioni e di premesse che giustificano il suo “non essere razzista”, magari dimentica le fondamenta. Dimentica l’umanità.

Conferire la cittadinanza onoraria non è una sentenza di condanna, e parlare con una certa futilità priva di solidarietà a proposito di un ragazzo che ha perso la libertà non è causa di vanto.

Se il Consigliere Cascone la “coercizione da prigionia” non l’ha vista, lo invitiamo a parlare con Bakari, noi l’abbiamo fatto e abbiamo visto il terrore e la paura del vissuto, il fatto di essere solo e non avere nessuno a cui chiedere aiuto, il terrore verso una fuga che appariva priva di prospettive. Si può essere prigionieri anche senza avere gabbie intorno, quando un rifugio fatiscente è l’unica possibile scelta che hai di fronte al vagabondaggio.

Inoltre vorremmo anche precisare che, nonostante siamo a conoscenza della difficile situazione di degrado che vivono molti cittadini canicattinesi, la cittadinanza onoraria non è un aiuto economico ma ha un significato che evidentemente non è stato afferrato, visto che l’intervento è stato concluso dicendo che “questi meritano di più appunto perché sono cittadini canicattinesi”.

Siamo usciti con l’amaro in bocca da quell’aula consiliare, ma non sconfitti.

Comunque si evolverà la questione, noi abbiamo la consapevolezza che Bakari è nostro fratello, che quel pezzo di carta in fondo ha un valore intrinseco, racchiuso già nel nostro essere umani.

Eleonora Imbrò
Andrea Uccello

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