Con l’aumento dell’IMU cosa cambia?


Dopo un auto-esilio (quindi volontario) durato parecchi mesi, ritorno ad esprimere il mio punto di vista da queste pagine.

Desideravo porre la mia e la vostra attenzione sulla più importante, per le conseguenze che ha implicato, decisione assunta dall’amministrazione, in questi dodici anni: l’aumento dell’IMU.

Archiviata l’avventura del Sindaco Regionale, che anche se non ha portato al risultato a cui aspirava il Sindaco, spero comunque possa essere un passaggio, una tappa fondamentale nella crescita politica del nostro Sindaco, parliamo di tasse, anzi della “Tassa“.

Premetto che condivido la posizione assunta dall’opposizione, e nello specifico che una spesa troppo poco oculata, in questi ultimi anni, ha ridotto al lumicino le possibilità di evitare l’aumento dell’IMU. Una spesa che più che riguardare la politica “interna“ si è soffermata su potenziali frutti in politica “estera“.

Fatta questa premessa, veniamo ai fatti.

L’aumento dell’IMU, facendo riferimento alle parole della maggioranza, si è reso indispensabile, per evitare, così come accadrà nei comuni vicini a Canicattini, il dissesto finanziario, cioè il fallimento, che automaticamente (per legge) porta tutte le imposte comunali alle massime aliquote. In breve meglio una “timpulata“ oggi, che una “bastonata“ domani. Ebbene, così come l’opposizione, anche la giunta ha deciso di spiegarci i motivi di questo aumento, soltanto a “tassa pagata“, a decisione assunta: “pagate e poi vi spiegheremo perchè dovete pagare“. L’ha fatto in Consiglio Comunale alla presenza di una ventina di cittadini. E’ opportuno precisare, tra l’altro, che l’aumento dell’imposta, si è concretizzato attraverso una votazione all’unanimità dei presenti, ed in un modo anomalo, trattandosi di una decisione di enorme portata. Durante il Consiglio Comunale, il Presidente, ha preso la parola: “passiamo al prossimo punto all’ordine del giorno, Regolamento IMU, chi è d’accordo resti seduto, chi non è d’accordo alzi la mano: approvato all’unanimità.“ Per cui il provvedimento più importante di questi dodici anni, è passato inosservato, come un atto dovuto.

E’ qui sta tutto il limite di questa amministrazione, che ormai ha raggiunto una condizione di presunzione assoluta ed inimmaginabile. Come definire altrimenti una compagine amministrativa che assume le sue decisioni, anzi le nostre decisioni, quelle importanti, senza neppure aprire un dibattito nella società, senza spiegare ai cittadini le motivazioni di tali provvedimenti? Questo può accadere per due motivi, o perchè è troppo debole, ed ha paura di confrontarsi con i cittadini, o perchè troppo forte, pertanto capace di assumere qualsiasi decisione, anche “contro“ i cittadini che amministra. Il confronto con la città, per l’amministrazione si è ridotto esclusivamente al tentativo, non sempre riuscito, di risolvere problemi individuali, soggettivi, non l’obiettivo di risolvere bisogni di carattere collettivo che è lo scopo ultimo della politica. Elemento, quest’ultimo, che per molti anni ha caratterizzato l’attività politica ed amministrativa di questa maggioranza. Il dibattito, il confronto con la città, da questa amministrazione è stato abbandonato da molto tempo.

Ma c’è un’altra considerazione su cui soffermarsi.

Nei giorni successivi alle delibere con cui tutti i Comuni, hanno determinato le nuove aliquote IMU (pressoché invariate in provincia) proprio il nostro Sindaco, il Sindaco di Canicattini, grazie alle sue indiscusse capacità nella politica della mediazione, come al solito è stato il “capofila“ di un estenuante confronto, con ottimi risultati, con la regione, per ottenere da quest’ultima maggiori trasferimenti proprio ai Comuni, al fine di evitare il dissesto. Quindi i cittadini di Floridia, Siracusa, Avola, Palazzolo ecc. ecc., sono stati doppiamente fortunati, perchè grazie al loro Sindaci (poco lungimiranti!) non hanno subito alcun aumento IMU, e grazie e soprattutto, al nostro Sindaco, al Sindaco di Canicattini, eviteranno il dissesto finanziario.

E’ chiaro che i conti non tornano.

Da troppo tempo il sindaco, pur esprimendo “a parole“, di attuare una politica del territorio, ha preso più a cuore altri territori che non quello di cui è Sindaco.

Continuare su questa strada rappresenta un suicidio politico per il Sindaco e di conseguenza per la sua città, che poi è la nostra. Continuare ad essere la ruota di scorta degli altri, anche se in prima fila non giova né al Sindaco, né alla città. Il rifermento è chiaramente al movimento dei territori di cui è responsabile in provincia, che è solamente un altro partito, con tutti i limiti e le evidenze negative dei partiti. Per una volta ritorni a pensare in grande, e qui mi rivolgo direttamente al Sindaco, come era abituato in passato, lo faccia Lei un Movimento vero, dove l’idea centrale è il cambiamento non delle persone che devono gestire il potere ma del potere stesso, di cambiarlo nella sostanza e nella forma.

Oggi assistiamo ad un appiattimento dell’attività politica ed amministrativa del Sindaco e della sua maggioranza, un appiattimento verso il potere.

Se si tratta di una sosta, di una fase di stallo, sarà il tempo a dircelo.

Signor Sindaco ritorni a far sognare la sua città, a trainarla verso un indispensabile cambiamento culturale, della politica e della società, da Canicattini in su, io sono certo che ancora oggi i canicattinesi sono dalla sua parte, che ancora oggi si fidano di Lei e credono nelle sue indiscusse capacità.

Io sarò il primo a seguirla.

Paolo Giardina

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